Proteggere la vita
Viaggio a Kitabu
Per noi è sempre un grande piacere aprire le porte dei nostri progetti a chiunque voglia toccare con mano ciò che facciamo.
Ecco il nostro pensiero di viaggio a Kitabu, collegato al progetto Help Kitabu Maternity.
…La rete stradale in Uganda, nonostante ci sia un intenso lavoro di costruzione, non può certo considerarsi agevole, spesso sono semplici sterrati di terra dura, pieni di buche e sicuramente impraticabili durante la stagione delle piogge.
La strada per arrivare alla missione di AICO è veramente impervia, difficile da percorrere in condizioni di tempo buono, certamente quasi impraticabile durante le piogge.
Un’ora di arrampicata in salita fra le montagne con una buona jeep, un vero e proprio “African Massage” come lo definiscono i locali, con bellissimi scorci di panorama sul lago George, ma altrettanti strapiombi ovviamente senza protezioni.
Tutto questo per sottolineare come il tempo e il tragitto che abbiamo percorso è il medesimo che una donna in stato interessante o in procinto di partorire deve percorrere per arrivare al primo presidio ospedaliero in grado di prestare le cure necessarie.
Ciò premesso diventa evidente come il progetto di AICO sia una vera manna dal cielo per queste donne che vivono così lontano da qualsiasi servizio sanitario e si troverebbero a dover affrontare a piedi o in moto un tragitto infernale a prescindere, ma soprattutto per la loro condizione.
Sottolineo in moto o a piedi in quanto gli abitanti dei villaggi di montagna non possono certo permettersi di avere una jeep o un mezzo per potersi recare alla struttura ospedaliera più vicina.
Grazie all’intervento di Mauro invece, arrivati finalmente al villaggio, dopo essere stati accolti da Padre Pascal, Padre David e altri componenti della diocesi, che si sono preoccupati di offrirci un ottimo pranzo, visto il nostro viaggio iniziato alla mattina presto e giunto alla missione alle tre passate. Qui abbiamo potuto visitare una nuova struttura dotata di un Dottore, di infermiere e di un’assistenza sanitaria.
Oltre a una zona dove le gestanti vengono ricevute all’interno della struttura, sono presenti un ambulatorio e le stanze di degenza. In fase di realizzazione altri ambulatori per assistenza più specifica.
Il tutto è caratterizzato da un eccellente pulizia, non scontata viste le condizioni in cui gli abitanti del villaggio vivono, ma sicuramente necessaria data la tipologia della struttura.
All’interno del reparto maternità, inoltre, abbiamo potuto far visita sia a una donna prossima al parto sia ad una ragazza divenuta madre da poco, ancora assistita, grazie alla struttura, nei giorni seguenti al parto.
L’accoglienza sia all’esterno dagli abitanti del villaggio, sia all’interno del reparto maternità è stata a dir poco calorosa. I bambini del villaggio hanno contribuito a rendere questa esperienza molto emozionante, accompagnandoci insieme a Padre David e Padre Pascal a visitare il resto del villaggio e rendendo questa giornata ricca di sorrisi colori e immagini che resteranno per sempre nei nostri cuori.
Un grazie speciale a Mauro che con AICO ha realizzato questo importantissimo progetto e grazie di averci permesso d’entrare in contatto con persone e situazioni capaci di ricordare come in alcune parti del mondo possa diventare difficile e soprattutto molto pericoloso, senza le cure necessarie, dare alla luce un bambino.
Un grazie speciale a Mauro che con AICO ha realizzato questo importantissimo progetto e grazie di averci permesso d’entrare in contatto con persone e situazioni capaci di ricordare come in alcune parti del mondo possa diventare difficile e soprattutto molto pericoloso, senza le cure necessarie, dare alla luce un bambino.
Marco Cicotti